In Italia i fumatori sono poco meno di 12 milioni, con una percentuale leggermente più alta tra gli uomini. Questo significa che circa un bambino su due ha almeno un genitore che fuma e il 12% di loro entrambi. Sebbene il 90%dei fumatori si dichiari d’accordo con la necessità di proteggere i bambini dai danni del fumo passivo, di fatto i piccoli rimangono fortemente esposti a causa, soprattutto, del fumo passivo di seconda e terza mano (fumo passivo diretto e fumo passivo che rimane impregnato sugli abiti, i capelli, i vestiti, le mura di casa…).
Fumo in gravidanza
Tra i rischi a cui può andare incontro un bambino nato da una mamma fumatrice durante i 9 mesi di gravidanza, segnaliamo:
- Minor peso alla nascita
- Vie aeree più piccole, responsabili dei principali problemi respiratori nei primi anni di vita (asma, infezioni alle basse vie respiratorie, riduzione delle funzionalità respiratorie…)
- SIDS (morte improvvisa in culla)
- Problemi di medio e lungo termine(tumore, problemi di ipertensione arteriosa…)
Fumo passivo
I bambini esposti, invece, a fumo passivo dopo la nascita sono più inclini a sviluppare sin dall’infanzia infezioni respiratorie (otiti, faringiti, laringiti, bronchiti), asma bronchiale e disturbi comportamentali e cognitivi. Inoltre, sono più propensi a diventare a loro volta fumatori (circa il 5% dei bimbi della scuola elementare ha provato a fumare e il 15% dei dodicenni fuma in media 5 pacchetti di sigarette l’anno).