Il cervello va difeso!

Una ricerca diretta dal professor Scapagnini dell’Università del Molise e presentata a GerontoNet.

La molecola protegge ippocampo e cervello, anche a malattia in corso.

Una molecola, l’omotaurina, potrebbe rivelarsi un rimedio efficace nella prevenzione dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative.
E’ quanto emerge da una ricerca, condotta dal professor Giovanni Scapagnini (insegnante di Biochimica Clinica all’Università del Molise) e presentata a GerontoNet, congresso
internazionale di medicina geriatrica da poco tenutosi a Roma.
L’omotaurina è una molecola naturale, presente in alcune varietà di alghe marine: la sua particolarità è la funzione di difesa del cervello e dell’ippocampo contro
l’effetto neurotossico del beta amiloide. Per questo si configura come elemento utile sia nelle terapie di prevenzione (di Alzheimer o d’invecchiamento cellulare) che di contrasto
all’Alzheimer (in forma lieve e moderata), in quest’ultimo caso agendo in tandem con inibitori dell’acetilcolinesterasi o altri farmaci.

Tali convenzioni sono state messe alla prova in uno studio (Alphase) che ha interessato 2000 volontari, tra Europa ed USA.

Ai soggetti è stata somministrato, per 18 mesi due volte al giorno un dosaggio variabile tra i 100mg e i 150mg. Scapagnini e colleghi hanno così notato come l’omotaurina si sia dimostrata in grado di ridurre in maniera significativa la perdita del volume dell’ippocampo e in tutti i pazienti e’ stato osservato un migliore andamento dello stato cognitivo ed in particolare la capacita’ del composto di proteggere i pazienti dalla progressiva perdita della memoria.

Secondo alcuni organismi di sorveglianza medica (tra cui Alzheimer Association) l’Alzheimer è una sorta di epidemia silenziosa, che da oggi al 2050 avrà triplicato il numero dei malati. Ed allora, conclude Scapagnini, “In questo contesto l’efficacia dell’omotaurina come strumento di prevenzione dell’invecchiamento cerebrale e dell’insorgenza della malattia di
Alzheimer, dimostrata con questo studio, e’ un dato quanto mai importante per il nostro futuro”
Matteo Clerici

Approfondimenti Correlati